Mario Giammarinaro

 

PAESAGGI INQUIETI

 

12/10-17/11-2017

L’artista torinese di nascita e di formazione, è stato allievo di Filippo Scroppo al corso di nudo presso l’Accademia Albertina di Torino, quindi di Roberto Bertola alla Scuola di Arti Grafiche “Vigliardi Paravia”; da tempo solca la scena artistica piemontese e internazionale vantando la collaborazione con numerose gallerie d’arte.

 

Attraverso le opere proposte al pubblico nell’ambito della mostra “Paesaggi inquieti”, Mario Giammarinaro mira a comunicare il senso profondo della sua ricerca che si identifica in una personale visione della società contemporanea indissolubilmente legata ad una tragica consapevolezza dei mali che affliggono la natura che ci circonda. Egli guarda il mondo con gli occhi del poeta e dell’ambientalista, rappresentando nelle proprie opere la potenza e il degrado della natura contemporanea.

Il colore che l’artista stende è ottenuto mescolando oli e terre con solventi, colle da legatoria e polimeri plastici; questo colore, inevitabilmente nero, pervade tutti gli elementi naturali.

 

Ma “non è la notte a rendere questo mare nero”, come recita l’ecopoesia di Massimo D’Arcangelo pubblicata all’interno del catalogo della mostra. “Un grido soffocato di madre emerge dall’acqua, porge alle reti dei pescatori un sudario di creature irriconoscibili”.

Eppure, anche se “il lato oscuro del progresso torna costante”, la natura magnifica e imponente trova la forza di ribellarsi e lascia all’artista il tentativo di ripristinare l’armonia che sussiste tra l’uomo e la natura e il suo legame indissolubile con gli elementi primordiali.

 

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