L’artista, torinese di nascita e di formazione, è stato allievo di Filippo Scroppo al corso di nudo presso l’Accademia Albertina di Torino, quindi di Roberto Bertola alla Scuola di Arti Grafiche “Vigliardi Paravia”; da tempo solca la scena artistica piemontese e internazionale vantando la collaborazione con numerose gallerie d’arte.
Già protagonista dello spazio nello scorso anno con una monografica dal titolo “Paesaggi inquieti”, l’artista torna ad indagare il senso più profondo della sua ricerca attraverso la presentazione di opere inedite.
Ripercorrendo le parole del critico d’arte Giovanni Cordero scritte nel 2009: “Mario Giammarinaro riflette con un approccio filosofico sul tema della tragedia prendendo come pretesto le grandi catastrofi ecologiche, ma le sue opere raccontano in verità il quotidiano insulto, lo sfregio continuo, il vandalismo gratuito e anonimo al paesaggio, alle persone e alle cose, una molteplicità di piccoli e grandi drammi umani, storie efferate che per quanto prossime alla nostra quotidianità, finiscono di rimanere inascoltate, sordo rumore di sottofondo”.
Attraverso questa nuova selezione di opere proposte al pubblico, Mario Giammarinaro con la mostra “Mareggiate” “rivendica il debito di testimonianza nei confronti del mondo fisico e biologico sempre più vittima della violenza individuale e collettiva e ci invita ad un sentimento di corresponsabilità nel tutelarlo e preservarlo integro” (G. Cordero, 2009).
Venerdì 9 novembre in occasione della mostra di Mario Giammarinaro verrà presentato per la prima volta a Torino il libro di Bruno Sebastiani “Il Cancro del Pianeta consapevole” (Armando Editore). Nel suo precedente testo (“Il Cancro del Pianeta”, Armando Editore) Sebastiani aveva enunciato la teoria secondo cui l’essere umano distrugge i tessuti sani della biosfera così come le cellule tumorali distruggono gli organi dell’ammalato di cancro. Questa sua nuova opera ha lo scopo di rendere cosciente l’Homo sapiens di questa triste realtà. Sulla copertina del volume, l’opera “Mare Nero” di Mario Giammarinaro.